Il Nostro Battistero


Fra le tante opere degne di nota che la nostra bellissima chiesa parrocchiale custodisce, sicuramente il fonte battesimale e' una delle piu' notevoli, e magari l'abbiamo guardato tante volte senza saperne niente di piu'; approfittiamo quindi di quest'occasione per approfondire l'argumento. Prima di tutto bisogna dire che sicuramente in origine il fonte non si trovava nella posizione in cui lo vediamooggi: le cappelle laterali della chiesa sono infatti frutto di un ampliamento eseguito in epoca barocca, nel XVII secolo. Originariamente il fonte si trovava quindi in posizione piu' vicina all'ingresso; possiamo individuare tale posizione in corrispondenza dell'affresco raffigurante appunto il battesimo di Cristo che si trova in prossimita' dell'acquasantiera: possiamo ipotizzare tale affresco a inizio 600, e l'ampliamento alla seconda meta' del 600 (alcune cappelle, datate all'incirca 1670, del Duomo e di San Bernardo, a Saluzzo, presentano forti analogie con le decorazioni a stucco degli altari rossanesi).

Con la creazione delle cappelle laterali si e' quindi creato uno spazio per la funzione battesimale molto piu' ampio e circoscritto dall'inferriata; anche se ormai da decenni i battesimi vengono somministrati all'altar maggiore davanti a tutta l'assemblea durante la Messa. Detto questo, il fonte, a forma cosiddetta di calice in pietra grigia, e' opera pregevole dei Fratelli Zabreri. Questi scultori, originari della Valle Maira, sono stati molto attivi nelle nostre zone nella seconda meta' del XV secolo, e hanno lasciato parecchie testimonianze: ad esampio, i fonti battesimali delle Parrocchiali di Valgrana, Celle Macra, Manta, Revello, Isasca, Brossasco........

Nel gambo del calice e nel bordo superiore vediamo scolpiti in caratteri gotici, in latino, l'inizio del Credo. e dell'Ave Maria. E' presente anche il nome del committente Cabastianus De Mondellis, e l'anno 1473. Non e' invece cosi frequente l'edicola superiore in legno, che racchiude la vasca battesimale: personalmente mi ha sempre colpito il forte contrasto fra l'eleganza e la cura di esecuzione della struttura lignea, e la semplicita' per non dire rozzezza delle sculture dei pannelli lignei, in stile decisamente 'naif'! E' difficile darne spiegazione, forse un artista locale non professionista ha voluto donare la sua opera, montata poi da un ebanista... ma questo contrasto accresce sicuramente il fascino del pezzo. Penso valga poi la pena sottolinere la forma ottagonale del fonte, cosi spesso presente nei fonti antichi cosi come negli edifici dei battisteri adiacenti le chiese (ad esempio a Firenze, o Parma).

Questa scelta soggiace a un motivo teologico ben preciso: Sant'Agostino ci ricorda infatti che il numero 8 simboleggia l'ottavo giorno, cioe' la Domenica (per gli Ebrei la settimana finiva il sabato!), il giorno in cui Gesu' risoge e ci redime dai peccati. Ecco allora spiegata la presenza del numero 8 quando si parla di battesimo, che e' possibile solo in quanto Cristo ci ha redenti con la sua risurrezione. Purtroppo questo dato oggi e' sconosciuto ai piu', e mi spiace sempre quando vedo un fonte battesimale moderno no di forma ottagonale, ma magari rotondo.

Biba Bonardi Albonico,
Guida turistica

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