La Chiesa fu via costruita quasi certamente da maestranze locali, non specializzate:
si notano infatti in essa alcune asimmetrie fra cui le piu' evidenti sono, nell'interno il disassamento fra le due
colonne a mattoni che sorreggono l'arco centrale della volta e all'esterno, il disassamento del portale e della cuspide
rispetto al cornicione, mentre le due guglie laterali sono fuori asse rispetto alle lesene fiancali. Inoltre il
piede della cuspide mal si collega col doppio colonnato che gli fa da basamento. Malgrado queste imperfezioni
esecutive, la facciata esercita nel suo insieme una notevole suggestione. La parte piu' ricca ed elaborata e'
l'ampio portale costituito da due colonne binate, sovrastate da pinnacoletti scanalati: da queste si eleva con
imprevedibile slancio, fin quasi alla cimasa del tetto, la cuspide, formata da un fregio, a forte rilievo, in cotto
a fogliami inserito in una decorazione geometrica di listelli e funi
La punta della cuspide termina con un basamento su cui forse, anticamente, era posta la statua di un santo. Al centro,
fra le due diagonali del fregio si apre l'oculo, anch'esso decorato in cotto. La parte piu' ricca e raffinata e' la larga
fascia in cotto che incornicia la porta in cui la bella decorazione fogliare e' racchiusa fra funi ritorte e gole che,
sapientemente graduate nel loro rilievo creano, con il gioco di chiaroscuri, un invito all'ingresso. Nella lunetta tra
il bel cornicione e la porta d'accesso un affresco tripartito rappresenta San Grato vescovo che sorregge su un piatto la
testa di San Giovanni Battista, fiancheggiato da due angeli reggenti la mitra e il pastorale. Il dipinto fu restaurato nel 1926.
Sul fondo dell'alto timpano del portale e' affrescata la Madonna Assunta. Il tetto a capanna racchiude la facciata con
un cornicione gotico ad archetti incrociati, completando armonicamente l'insieme. Sulla destra del portale la gigantesca
figura di San Cristoforo, protettore dei viandanti, (sec. XVI), un tempo visibile da chi percorreva la valle, va lentamente
scomparendo e cosi pure sulla sinistra, quella di S. Bernardo di Savoia che tiene incatenato ad una colonna il diavolo.