Gli Affreschi


Un grande affresco si trova sulla parete dietro l'altare, rappresentante la nativita', ma esso e' ora in gran parte cancellato. Ancora si vede sulla sinistra il volto della Madonna che guarda il bambino con soave dolcezza. In un riquadro e' affrescato San Francesco: il suo volto, dipinto con vivo realismo e vivacita', fa pensare che il pittore abbia ritratto il committente nel saio francescano. Sulla destra e' rappresentato un paesaggio pastorale di colli, alberi e pecore. L'insieme dell'affresco per le sue caratteristiche si puo' attribuire al sec. XV. Nei tondi, strappati dalle volte e debitamente restaurati sono dipinti quattro profeti: Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele, e portano la firma del pittore Gauteri e l'anno 1867. Il pregevole degli affreschi recuperati sulla volta del presbiterio e' quello che rappresenta la figura del Re Davide in atteggiamento di divina ispirazione poetica, ricca di forza e di umano realismo. Purtoppo l'usura del tempoha cancellato la cetra con cui salmodiava lodando Dio. Forse della stessa mano sono i medaglioni dei quattro evangelisti posti alla sommita' degli archi laterali.

L'arco trionfale ci presenta centralmente la scena biblica del passaggio del Mar Rosso. Non si conosce il nome del pittore ma nel suo complesso l'affresco fa pensare per le numerose figure in movimento e per la ricchezza coloristica, ad alcune opere di scuola del Beaumont. Sulla folla degli Israeliti, esultanti per la salvezza, e delle truppe egiziane travolte dal Mar Rosso si stacca con la sua imponenza la figura di Mose', il liberatore. Negli spazi a fianco, legate da un intreccio neogotico, sono dipinte le due figure di Giosue' e di Caleb. Nella fascia interna dell'arco e' rappresentata l'Annunciazione con le due figure della Vergine e dell'Angelo nunziante. Il volto di Maria particolarmente curato esprime una soave umilta' nell'atto di dire il suo 'fiat'. L'affresco non e' datato, ne' firmato, ma un anziano parrocchiano, Degiovanni Giacomo, ricorda che sua nonna si compiaceva di aver fatto da modella nella sua adolescenza, per il volto della Vergine. Consultando l'anagrafe parrocchiale, sappiamo che questa fanciulla, Berardo Caterina, era quattordicenne nel 1847, percio' il dipinto fu eseguito presumibilmente in tale data.

Nella cappella al lato sinistro del presbiterio sono state poste nel 1980, dopo un accurato lavoro di restauro conservativo, due bellissime statue lignee, giacenti nella parrocchia da circa due secoli e provenienti da una cappella dedicata a San Pietro che si trovava sul fondo ancora attualmente chiamato 'Campo San Pietro' presso la peschiera, sulla via di Bracalla. Nel 1770, il vescovo di Torino ordino' che essendo tale cappella in rovina, diventata 'spelonca di ladri aperta e sepolta in terrapieno,' fosse restaurata o distrutta. Fu percio' demolita salvando pero' le due statue che vennero portate in parrocchia. Esse sono state scolpite per intero in monoblocchi di legno di rovere o di olmo, e rappresentano San Pietro e San Paolo. Le due figure, quasi a piena altezza e di buone proporzioni, rivelano una elegante sobrieta' nei panneggiamenti, compostezza nell'atteggiamento e particolare cura nello studio del volto.

Si nota inoltre l'intento prospettico dello scultore che prevedendo una visuale dal basso in alto diede notevole slancio al collo per proporzionarle. San Pietro sorregge col braccio sinistro abbassato, con curva armonica lungo il corpo, un libro e con il destro le chiavi. Anche San Paolo tiene con una mano un libro e con l'altra sorreggeva un oggetto andato perduto, forse uno stilo. Son opere scultoree di notevole imporatanza da attribuirsi al sec. XVII. Infine, storicamente interessante e' la lapide murata nel vano a fianco dell'altar maggiore ove sono elencati i venti parroci succedutisi nella Chiesa di Rossana dal 1354 ad oggi. Non vogliamo chiudere questo studio su rossana senza ricordare che a lato della Parrocchia sta andando in rovina la confraternita seicentesca dalla bella finestra serlina che sovrasta un piu' modesto portale e una porta a due battenti finemente scolpiti. a quando il restauro di questo edificio?